Per definizione sono degli ambienti informatici, ovvero dei grandi contenitori di metadati. Nel nostro caso questi dati sono programmi e librerie scritti nei più disparati linguaggi di programmazione. L'utente finale può collegarsi a un (per gli amici) repo e scaricare i dati presenti in queste strutture. Il vantaggio dei repo è che si possono mantenere ordinati delle grosse moli di dati e nel contempo poterli aggiornare facilmente. Il nostro caro amico yum lavora principalmente con i queste strutture dati. Ma vediamo meglio come lavora yum.
E' il package manager ufficiale di Fedora. Esso si occupa di tutte quelle procedure di installazione, aggiornamento e disinstallazione di programmi e pacchetti.
I repository presenti nel nostro pc si trovano nella directory /etc/yum.repos.d/
e
sono tutti i file
.repo
che
vediamo se entriamo nella cartella.
AGGIUNGERE UN REPOSITORY YUM
Vi sono vari modi per aggiungere un repo.
Il primo fra tutti è quello di scaricare il file .repo e, con i dovuti privilegi di root, incollare della directory sopracitata.
Un altro modo, più elegante e sicuro, è far fare a yum tutto il lavoro. Vediamo come. Innanzitutto apriamo il terminale e digitiamo :
sudo
yum-config-manager --add-repo nuovo_repo_url
dove
nuovo_repository_url è l'indirizzo del file .repo.
Se
la procedura va a buon fine, yum ce lo comunicherà con un messaggio
del tipo:
repo
saved to /etc/yum.repos.d/example.repo, come da figura.
Yum in automatico dovrebbe anche abilitarlo e, quindi, renderlo disponibile. Per verificarlo, diamo da terminale:
sudo
yum repolist all
Controlliamo che nella riga corrispondente alla nostra aggiunta vi sia la scritta abilitato.
Grazie
a questo comando, che stampa a video tutti i repo presenti, possiamo
vedere l'ID di ognuno (nella prima colonna), il loro nome (seconda
colonna), e lo stato, cioè se sono abilitati o no (nella terza
colonna).
ABILITARE UN REPOSITORY YUM
In Fedora alcuni repo sono installati ma, per essere utilizzati, devono essere abilitati. Per abilitarne uno in particolare dobbiamo conoscere l'ID unico. Per saperlo digitiamo da terminale:
sudo yum repolist all
Una volta scoperto l'ID, abilitiamo il repo con:
sudo yum-config-manager --enable repository_da_abilitare
dove repositary_da_abilitare è l'ID unico del repo che abbiamo letto prima.
Una volta fatto ciò verifichiamo che tutto sia andato peril verso giusto con:
sudo yum repolist all
DISABILITARE UN REPOSITORY YUM
Come prima diamo da linea di comando:
sudo yum repolist all
per sapere l'ID del repo che vogliamo disabilitare. Successivamente, sempre da terminale, digitiamo:
yum-config-manager --disable repository_da_disabilitare
dove repository_da_disabilitare è l'ID. Come prima ridiamo:
sudo yum repolist all
e verifichiamo che sia andato tutto bene.
ELIMINARE UN REPOSITORY YUM
In parole povere si deve eliminare il file .repo che non ci interessa più. Per farlo apriamo il terminale e digitiamo:
cd /etc/yum.repos.d/
In questo modo ci portiamo nella cartella di sistema in cui sono presenti tutti i repository.
Successivamente
diamo : ls
Tale
comando ci stampa a video il contenuto della directory in cui siamo.
Fatelo sempre, anche se sapete già il nome del file da eliminare,
poiché spesso un repo se ne porta dietro altri di "appoggio".
Per
eliminare l'ospite indesiderato si inserisce da linea di comando:
sudo rm repo_da_eliminare.repo
NOTA
exemple_source.repo; exemple_core.repo; exemple_gtk.repo;
Dare tre volte i comandi può essere noioso (e lo è) e si può incorrere più facilmente in errori. Allora diamo da linea di comando:
yum-config-manager
--enable example\*
In questo modo si abilitano tutti e tre i repo in un colpo solo. Yum dal canto suo ci restituirà un output contenente la configurazione attuale di ogni repo trovato contenente la stringa exemple.
IMPORTANTE
Notate che per passare da linea di comando il carattere * (asterisco) lo si deve precedere con il tasto \ (backslash), altrimenti la shell del pinguino protesta. Per capire come mai, leggi questo post.
Fonti:
- Immagini dell'autore.
- FedoraProject.
- Repository, Fedora Project.
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